Ciaspolata dalla Valle delle Sfingi ai Parpari

nella Valle delle Sfingi, Via Cara e sentiero 253 fino ai Parpari. Rientro facendo prima un piccolo anello con il tratto del bosco de Le Gosse e Malga Monticello di Roverè.

Distanza con altiduni: 9.1 Km
Dislivello massimo: m.237
Quota massima: m. 1403
Ascesa accumulata: 323 m
Tempo medio di percorrenza: 3h15' circa escluse soste


Un itinerario che vi permetterà di scoprire la bella e suggestiva Valle delle Sfingi, la città di roccia più famosa della Lessinia, e vedere alcune delle tipiche malghe presenti sull'antica "Via Cara", tra tutte spicca Malga Bellocca per il suo tetto spiovente.
Il paesaggio è un alternarsi di elementi tipici della Lessinia, monoliti, malghe, sentieri e confini di laste, pascoli e boschi di faggi
Una piacevole escursione che si presta ad essere effettuata non solo in inverno con le ciaspole bensì in tutte le stagioni dell'anno.

il riassunto in una foto

In settimana accetto l'invito di Marco di tenermi libero per una camminata e così venerdì pomeriggio partiamo per una ciaspolata notturna (penso l'ultima visto il mio pessimo stato di forma).

Nonostante qualche inghippo di troppo con le mie ciaspole e con le batterie del gps che mi hanno abbandonato a metà percorso è stato un bellissimo giro, compagnia piacevole come sempre e pure con la luna quasi piena ad illuminare i nostri passi.
Un giro da fare preferibilmente di giorno dato che si deve attraversare un tratto di bosco a est dei Parpari (Le Gosse) dove è possibile imbattersi nella presenza di qualche cinghiale.

Parcheggiamo l'auto nei pressi del bellissimo agriturismo Camposilvano recentemente ampliato e da sempre ottima cucina. Ci incamminiamo verso la Valle delle Sfingi, una delle zone più suggestive della Lessinia caratterizzata dalla presenza di particolari blocchi monolitici le cui forme ricordano le sfingi egizie.

I monoliti in calcare che l'azione erosiva ha modellato e che caratterizzano la valle assumano ancor più fascino con le ultime luci rossastre del tramonto e i giochi d'ombre che creano.

ultime luci nella Valle delle Sfingi
Superata la Valle delle Sfingi saliamo leggermente di quota per guadagnare il crinale della Val Sguerza e immetterci nella famosa "Via Cara".

Sentieri di confine

La temperatura è perfetta, l'assenza di vento rende tutto più piacevole e il sole che tramonta ci accompagna con visuali suggestive fino alla bellissima Malga Bellocca.
Ci riposiamo un po', scambiamo 2-3 chiacchere con un appassionato di fotografia intento a cogliere questi stupendi attimi di luce, chiaccherata interessante dove apprendo nozioni tecniche di attrezzatura fotografica e che raggiunge il culmine quando Marco ci diletta con una citazione presa dal quadernino del Cai:

"La montagna è fatta per tutti, non solo per gli alpinisti: per coloro che desiderano il riposo nella quiete come per coloro che cercano nella fatica un riposo ancora piu' forte.
Guido Rey""

Salutiamo il fotografo che ci avrà maledetto dato che quando siamo arrivati non ha più scattato una foto e facciamo il punto sulla situazione e dove poter dirigerci.


Decidiamo di raggiungere i Parpari , passiamo oltre il Monte Bellocca e mangiamo al sacco sotto il porticato della Malga Parparo di Sotto.
C'è pure un bel camino, penso che la prossima volta infilerò nello zaino un po' di carbonella e improvviso una grigliatina veloce.

Dopo mezzora ripartiamo,rimettiamo le ciaspole ai piedi ma sovrappensiero le indosso invertite. Peccato che scoprirò la cosa dopo diversi metri quando inspiegabilmente le ciaspole ogni 20 metri si sfilano e restano piantate nella neve qualche passo indietro.
Non riesco a capacitarmi della cosa finchè ritrovo un po' di barlume e scopro l'arcano, ho indossato la sinistra nella destra e viceversa cosìcche la ghiera di blocco caviglia trovandosi internamente si apriva ogni qual volta sbatteva sull'altra. La disattenzione però la pago a caro prezzo in termini di energie sprecate, aggiungo fatica gratuita a discapito di quelle poche risorse fisiche che mi sono rimaste e la risalita nel bosco de Le Gosse verso Malga Monticello di Roverè ammetto che mi ha proprio messo in crisi. 
Marco fa l'andatura, persino la sua torcia frontale ha più energie della mia, io invece non riesco a starci dietro e mi devo fermare più volte a far riposare le gambe. Certamente la neve non era delle migliori condizioni e contribuiva molto a metterci in difficoltà.

Finalmente arriviamo a Malga Norderi, dove eravamo passati anche qualche ora prima, la salita è terminata e così anche le difficoltà di questa escursione.

La distanza che ci separa da Camposilvano avviene per la stessa via dell'andata. La discesa è veloce e fatta in scioltezza, ripassiamo per la valle delle Sfingi e arriviamo all'auto. Prima però ho ancora il tempo di impigliarmi con lo stinco nel filo spinato, mi consola perchè già in precedenza anche l'animale più furbo e scaltro per eccellenza, la volpe, ci aveva lasciato un ciuffo di peli.

Traccia in formato gpx kml

Il percorso


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