Ciaspolata dai Parpari sul Monte Grolla e Cima Trappola

dai Parpari sul Monte Grolla e risalita fino a Cima Trappola passando per il Passo Malera. 


Distanza con altiduni: 5,2 Km
Dislivello massimo: m.458
Quota massima: m. 1874
Ascesa accumulata: 534 m
Tempo medio di percorrenza: 2h15' circa escluse soste

ATTENZIONE, i dati sopra indicati si riferiscono al solo tragitto di andata così come la traccia che scaricherete.


Questa è l'unica ciaspolata che ho organizzato personalmente, fatta in completa solitudine, le altre ho sempre accettato super volentieri i vari inviti degli amici. Non rimaneteci male quindi se quest'anno non mi son fatto vivo e non ho avuto modo come promesso di organizzare qualche ciaspolata assieme, sicuramente ci saranno occasioni future, il tempo è sempre poco e proprio per questo ogni tanto sento il bisogno di andare in solitudine, seguire i miei tempi, ascoltare il silenzio e soprattutto ascoltare me stesso.



Una ciaspolata secondo i miei gusti uscita perfettamente, per il paesaggio e l'itinerario visto e per la completa solitudine dato l'orario mattiniero. Mi sono svegliato presto quel giorno con la voglia di vedere i camosci e quindi sono andato a colpo sicuro dove avevo più probabilità di incontrarli.



Su le dentate scintillanti vette, salta il camoscio

Dopo qualche ora di camminata infatti sotto le senge del Grolla i camosci si avvistavano in quantità e quindi ero già più che appagato. Ma la felicità spesso non conosce limiti, e quando in discesa da Cima Trappola squillò improvvisamente il telefono con la moglie che mi diceva di raggiungere lei e mia figlia a San Giorgio per andare a mangiare al rifugio Malera, tutto diventò ancor più perfetto di come già era stato.

Troverete per cui la traccia gps della sola andata e chissà, vi auguro pure a voi che decidete di ripercorrerlo, che arrivi una telefonata inaspettata e improvvisa a scombinarvi piacevolmente i piani.

L'escursione l'ho fatta qualche mese fa, a metà febbraio, e quindi con le ciaspole, ma è adatta a tutte le stagioni, sicuramente meno faticosa in assenza di neve.
Si raggiunge i Parpari, parcheggiate tranquillamente in zona dello stadio del fondo, al monumento degli alpini o ancor meglio, poco più avanti proprio sotto alla sottostante Malga Parparo di Sopra dove inizia il percorso.


Da qui parte il sentiero 250 che porta al Monte Grolla. sulla sinistra la bellissima Malga Pigarolo ci accompagnerà nella dolce salita come una silente vedetta .

Pigarolo
Quando arriviamo nei pressi delle senge, e la visuale si espande al di sopra della sottostante Giazza abbandoniamo quella che è la strada principale e risaliamo il pendio del Monte Grolla per seguirne il crinale fino al Passo Malera.

discesa dal Monte Grolla



I camosci se siete fortunati, ma al mattino presto la fortuna un po' vi sorriderà, saranno li sotto di voi.

Camoscio su Giazza

 Alcuni vi guarderanno incuriositi, altri non curanti della vostra presenza li vedrete divertirsi in spericolate rincorse e altri saranno probabilmente ancora sdraiati a godersi le ultime ore di riposo o già alla ricerca di freschi germogli.






Vi fermerete sicuramente ad osservarli, difficile non farlo di fronte a così tanta natura, e in silenzio la mente per quanto visto penserà forse a queste righe che vi parranno ancor più vere:

"Gli zoccoli del camoscio sono le quattro dita del violinista. Vanno alla cieca e non sbagliano millimetro. Schizzano su strapiombi, giocolieri in salita, acrobati in discesa, sono artisti da circo per la platea delle montagne. Gli zoccoli del camoscio appigliano l’aria. Il callo a cuscinetto fa da silenziatore quando vuole, se no l’unghia divisa in due è nacchera di flamenco. Gli zoccoli del camoscio sono quattro assi in tasca a un baro. Con loro la gravità è una variante al tema, non una legge." (Il peso della farfalla, Erri De Luca)


Salutati i camosci, si prosegue e se non trovate già qualche traccia e dovrete aprirvi voi la strada , il percorso sarà caratterizzato dalla fatica, sali e scendi varii, salita e sudore fino al Passo Malera.

Passo Malera

E una volta arrivati perchè fermarsi qui, come dico io ad una "non meta"? Un passo, già dal nome è solo un luogo di passaggio non certo di arrivo. Proseguite quindi, fate riposare le gambe se sentite di non averne pieno controllo, ma andate oltre e raggiungete Cima Trappola.



Il Carega sarà li davanti a voi, ancor più maestoso quando è imbiancato.


Sembra quasi che aspetti sempre qualcuno che lo passi a salutare e con un eco lontano che risale dalla Valle di Revolto ti invita ad andare direttamente da lui, e per la prossima volta di preferirlo a Principessa Lessinia.

Il ritorno , il mio lo conoscete già, mi piacerebbe un giorno conoscere come sarà stato il vostro.

Traccia in formato gpx kml

Il percorso


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